Territorio di

Barolo

Tra i mesi di dicembre 2017 e aprile 2018 il furgoncino rosso di Cultura in Movimento ha raggiunto in più occasioni le colline del comune di Barolo, ospitato dalla Scuola Secondaria di primo grado. Qui gli educatori hanno conosciuto 55 ragazzi, frequentanti le classi seconde e la classe terza, con i quali si è portata avanti quella che a noi piace definire “inchiesta ludica”, ossia un’indagine sul proprio territorio e la propria comunità attraverso uno strumento culturale, in questo caso il rap.

Da questo lavoro sono emerse diverse tematiche, dalle quali si è partiti per organizzare un evento culturale, condivisione pubblica del percorso fatto e festa di comunità (la comunità-scuola) che si terrà giovedì 31 maggio.
Il percorso è stato strutturato in cinque appuntamenti.

Oggetti Culturali

L’ultimo incontro ha coinvolto tutti i 55 ragazzi delle tre classi. Ogni classe ha raccontato agli altri le proprie storie e i temi emersi. Moltissime storie hanno portato in superficie un tema comune e sono state quindi utilizzate da BJ per comporre un’unica canzone su quel tema.

Sono stati individuati quattro temi, tradotti quindi in quattro canzoni:

L’adolescenza
I luoghi pubblici: storie di campetti chius
La scuola che ci piace è….
Il rispetto dell’altro (umano o animale)

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata all’organizzazione dell’evento culturale del 31 maggio, che vedrà coinvolti anche i ragazzi delle classi prime, i docenti, il personale scolastico e i genitori: un’occasione per condividere il percorso fatto e affrontare culturalmente i temi emersi. Ospite della giornata sarà Militant A, frontman del gruppo rap romano Assalti Frontali, che attraverso la musica dialogherà coi ragazzi e i presenti all’evento sui temi emersi dall’inchiesta.

Ringraziamo il Comitato Genitori Scuole Barolo per aver sostenuto il progetto e averlo proposto alla scuola, la Preside, la Vicaria, la Fiduciaria, tutto il corpo docenti, gli assistenti all’autonomia e il personale scolastico per l’accoglienza e il supporto durante il laboratorio, il Comune di Barolo e la Proloco per la disponibilità nell’organizzazione dell’evento, Alessandro Giacosa per la parte di laboratorio rap e per la produzione delle canzoni, tutti i ragazzi per l’impegno e la simpatia.

Barolo

A partire dal terzo incontro è entrato in campo lo strumento culturale del rap, grazie anche alla presenza di Alessandro Giacosa, in arte BJ, giovane rapper di Monchiero che si sta affermando nell’ambiente rap e hip hop del cuneese e del torinese. Dopo un primo piccolo assaggio di alcuni suoi pezzi, Alessandro ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza nel mondo del rap, cosa significa per lui fare rap e freestyle, e ha spiegato alcune regole basilari di composizione testuale.

Il tentativo, grazie al supporto di BJ, è stato quello di tradurre le storie e i temi emersi in testi rap e quindi in chiave artistica/culturale.

Un lavoro divertente e impegnativo allo stesso tempo, che ha aiutato a riflettere sull’importanza delle parole, su come far arrivare in maniera chiara ed efficace un messaggio, un’opinione, su come la cultura possa essere uno strumento potente e amplificatore rispetto ai temi che si intendono condividere.

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Se nel primo incontro centrali sono stati i luoghi, nel secondo incontro protagoniste sono state le storie.
I ragazzi hanno condiviso con la classe delle storie, vissute in prima persona o che avevano come protagonisti coetanei, amici e familiari in età adolescenziale. Racconti di una ricchezza e di una potenza enormi, che hanno portato i ragazzi a riflettere su alcuni temi/nodi e che vi invitiamo a leggere.

Dal racconto e dalla riflessione sulle storie i ragazzi sono stati invitati in un secondo momento a fare un piccolo sforzo di immaginazione: «immaginate di essere sul furgoncino rosso di cultura in movimento e avere a disposizione diversi strumenti culturali, cosa potreste fare per coinvolgere e sensibilizzare la comunità, rendere pubblico il tema che emerge dal vostro racconto e provare a cambiare la situazione descritta o arricchirla, darle rilievo?» Le abbiamo chiamate “storie di cambiamento”, e nonostante si sia chiesto ai ragazzi di immaginare, di usare la fantasia, le loro proposte sono state in realtà molto concrete, chiare, realmente attuabili. E’ stata quasi più progettazione che immaginazione!.

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Dopo un momento introduttivo dedicato alla presentazione degli educatori e del progetto, i ragazzi hanno ragionato (in un primo momento singolarmente e poi a gruppi) sui luoghi del territorio (Barolo e dintorni) per loro significativi. Da subito quindi è stato adottato il punto di vista dei ragazzi, attraverso i loro racconti legati a quei luoghi, alla loro quotidianità, alle relazioni significative e ai ricordi che legano a determinati spazi. Dalla condivisione con i compagni dei lavori personali in ogni classe è stata prodotta una mappa DI comunità del comune di Barolo, mappa sociale ed emozionale, ricca di storie, ricordi, relazioni, ben diversa dalle cartine turistiche presenti per le strade e le piazze del comune (la cartina dei sentieri, quella dei produttori e delle cantine, quella dei punti storico-artistici di interesse del comune, ecc..).

Nella seconda parte dell’incontro i ragazzi hanno ascoltato tre storie, storie di bambini e ragazzi che si sono posti delle domande sulla propria comunità, che si sono messi in gioco, che hanno provato ad agire nei propri contesti di vita.

I bambini e i ragazzi non sono “minori”, ma conoscono già alcuni aspetti della propria comunità, hanno già chiare alcune dinamiche, alcune problematiche. Da qui lo stimolo ai ragazzi di pensare, divisi a gruppi, a delle storie accadute sul proprio territorio, con protagonisti giovani o bambini.

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