Tra la primavera e i primi mesi estivi siamo stati ospitati in più occasioni dallo splendido comune di Murazzano, nell’alta Langa. Qui abbiamo incontrato un gruppo di 15 ragazzi di terza media e primi anni delle superiori. Abbiamo conosciuto Murazzano attraverso i loro occhi, i loro racconti, le loro storie, gli aneddoti divertenti legati ad alcuni posti per loro significativi. Di seguito il percorso dettagliato.
Percorso fatto con i ragazzi di
a Murazzano
Incontro 1: ci possiamo fidare?
Per poter lavorare insieme è fondamentale darsi tempo per conoscersi, annusarsi, guardarsi negli occhi, capire se ci si può fidare. Il primo incontro è stato proprio questo: un incontro informale, una chiacchierata per iniziare a conoscersi e costruire le basi per una relazione calda. Abbiamo parlato del progetto, del furgoncino rosso, dei territori e dei gruppi incontrati lungo il cammino, del perché si era lì a Murazzano, con quale intento, perché avevamo contattato proprio loro.
D’altro canto i ragazzi hanno iniziato a raccontare alcuni aspetti delle loro vite, di Murazzano e fin da subito hanno condiviso proposte, idee, esigenze. Tra queste la voglia di giocare e di proporre giornate di sport in piazza, perché lo sport ha un forte potenziale dal punto di vista relazionale, ma le proposte sportive sul territorio sono poche o fortemente strutturate e organizzate in squadre, campionati, allenamenti.
Incontro 2: la piazza è fatta (anche) per giocare
Il secondo incontro è stato dedicato all’approfondimento del tema scaturito nel primo incontro informale e alla traduzione in evento. Si è partiti dalla creazione di una mappa collettiva di Murazzano, che mettesse in luce i luoghi più significativi per i ragazzi, spazi di relazione, di scambio, di incontro. In un secondo tempo abbiamo ragionato su come dare vita ad alcuni di questi spazi, come renderli protagonisti attraverso l’arte, la cultura e lo sport/gioco. In particolare si è ragionato su alcune ordinanze comunali che vietano di giocare
nelle piazze, soprattutto a pallone. Quelli che un tempo erano luoghi di gioco e di vita quotidiani, sempre più oggi sono templi turistici dove bambini e ragazzi che giocano diventano disturbatori della quiete e pericolosi attentatori dei visitatori e dei passanti.
Ma le piazze, le strade, non sono (anche) di chi vive in quei comuni? Non sono spazi vitali di incontro, relazione, spazi di comunità? L’evento finale organizzato coi ragazzi avrà come obiettivo quello di far rivivere alcuni luoghi per loro significativi: il 1° settembre il parco della torre sarà al mattino palcoscenico naturale di un laboratorio di teatro e al pomeriggio scenario stimolante per un laboratorio di fumetto. La sera, Piazza Umberto I sarà animata da uno spettacolo teatrale, mentre il giorno seguente protagonista sarà Piazza Mons. Dadone, che ospiterà giochi tradizionali e sport nel pomeriggio. A seguire un momento conviviale con la merenda offerta dall’Osteria Magna Neta di Alba.