Era una sera di gennaio quando Alberto, tra un genitore ed un ragazzo del CAM che salutavano, mi ha proposto di far parte di questo progetto. Con la testa già impegnata nei preparativi della sera e cercando di recuperare cartella e vestiario di Matteo, ho cercato d’immagazzinare più informazioni possibili.
Comunità, Appartenenza, Cultura.
Dopo qualche settimana ci incontriamo nei locali del CVK, alcuni volti conosciuti, ma fortunatamente anche volti a me nuovi.
Ho scelto di far parte di questo gruppo perché sento il bisogno di quel senso di appartenenza ad una comunità che vivevo da bambino, quando in pantaloncini, patin e canotta, i nonni, i genitori ed i bambini si trovavano nelle sere d’estate a chiacchierare. Le televisioni erano spente, gli smartphone non esistevano, c’era la voglia di stare assieme, anche solo per spettegolare, ma erano rapporti umani.
Immaginare un sabato o una domenica in una piazza: famiglie che sfogliano libri, guardano una mostra, fanno un laboratorio, ascoltano buona musica é un buon motivo per far parte di questo progetto. Una valida alternativa al leggere l’etichetta di una scatola di fagioli tra le file di un supermercato, nella speranza d’incontrare qualche faccia amica.
Fabio Aleotti