Ritengo significativo raccontare di un’iniziativa di carattere educativo che si svolse nel maggio del 2016, denominata “Tu sei buono come il riso”, una raccolta viveri a lunga scadenza sul territorio di Corneliano destinata ai poveri che vivono in Perù.
Protagonisti furono i ragazzi di terza media del nostro paese che frequentavano il corso di catechesi in preparazione alla Cresima, tenuto da me. 
La proposta di raccolta di generi alimentari fatta sul territorio del paese arrivò alla parrocchia SS.Gallo e Nicolò da un gruppo dei giovani dell’Operazione Mato Grosso, tramite un diacono e professore delle superiori di Alba. Io rimasi subito colpita positivamente e accettai di girare l’invito ai ragazzi del mio gruppo. Visto  che essi si dimostrarono interessati e volenterosi di prestarsi per questo fine, fissammo una data che andasse bene a loro e ai giovani dell’OMG e dopo una serie di accordi e praparazione materiale, ci ritrovammo un pomeriggio nel cortile dell’oratorio.
Dopo un momento di conoscenza, cartina alla mano, ci dividemmo le zone e a piccoli gruppi con ragazzi di diverse età si passò ad inserire nelle cassette delle lettere di tutte le famiglie di Corneliano un volantino, nel quale si sintetizzava l’iniziativa e si anticipava che si sarebbe ritornati in una data della settimana successiva a raccogliere quello che la gente avrebbe voluto donare, senza alcun obbligo. Così accadde e i ragazzi passarono casa per casa, aiutati dal diacono e da me che usammo le nostre auto per il trasporto delle borsate di viveri; alla fine radunarono i cibi e divisi questi per generi, prepararono degli scatoloni che raggiunsero poi il Perù tramite container.
Alla fine tutti i partecipanti condiviseo un momento di gioco a pallone e la merenda, comunicandosi la soddisfazione provata nell’aver avuto un ruolo principale in un’attività concreta e utile!
I ragazzi inoltre hanno avuto modo di rapportarsi con giovani di fuori Corneliano, collaborando insieme piacevolmente per raggiungere il medesimo obiettivo, quello di aiutare persone meno fortunate. Infine questa occasione è stata una piccola opportunità per conoscere meglio il territorio sul quale vivono e i suoi abitanti.