I gruppi “LiberaBolla” e “Officina è divertimento” della Coop. Progetto Emmaus, grazie all’aiuto degli educatori professionali, hanno avuto il privilegio e la fortuna di “salire” sul furgoncino rosso di Cultura in Movimento nella sua 4° tappa in quel di Bra. Fin dal primo incontro, quando è stato chiesto di compilare un questionario, ci siamo resi conto di quanto poco questi ragazzi abbiano l’opportunità di riflettere su tutto ciò che li circonda, di quali sono le loro priorità e quali possano essere le loro reali opportunità. Non hanno solo lavorato su stessi ma hanno avuto anche la possibilità di proporlo a terzi, familiari o persone viste di sfuggita, amici o compagni di scuola; l’importante era l’intento di condivisione e l’opportunità di dialogo nella comunità che loro fanno fatica a conoscere; una comunità che non li conosce a sua volta.

Il tema emerso a seguito dell’elaborazione dell’inchiesta è stato proprio “Io conosco gli altri? Gli altri conoscono me?”, così cercando tra film, gruppi teatrali, libri, artisti musicali, ecc..abbiamo trovato i “Faber Teater”, teatranti torinesi che hanno messo in scena uno spettacolo dal titolo “Non ti vedo, Non mi vedi”. Lo spettacolo andato in scena il 10 dicembre a Bra non ha deluso le aspettative.

Inoltre, l’opportunità di partecipare alla festa conclusiva del 15 dicembre al Cinema Vekkio ha reso unico questo progetto per i ragazzi che hanno partecipato.

Ecco, in generale, alcune loro considerazioni:

R: non ero mai stata ad un concerto in vita mia, qui ero addirittura in prima fila! Fantastico!

G: non capita tutti i giorni di pensare a quali siano le cose più importanti della mia vita, grazie al questionario che mi hanno fatto Chiara e Alberto ho potuto ragionarci.

E: mi è piaciuto molto andare in giro per i negozi a chiedere se potevo lasciare le locandine per il teatro, mi sono sentito importante.

A: sono molto timida ma scrivendo sul questionario sono riuscita a dire delle cose che di solito tengo per me.

L: è stato bello il concerto perché ho ballato in compagnia, non mi capita mai.

R: il teatro è stato emozionante e simpatico, avrei voluto ci fossero mille persone a vederli!

Noi educatori dobbiamo ammettere che questo progetto è stato importante per smuovere alcune situazioni complicate su vari livelli e siamo consapevoli che questo sarà solo l’inizio di un lungo percorso di lavoro.

Grazie “Cultura in Movimento”.