Il furgoncino rosso è stato protagonista di un doppio appuntamento nel comune di Monticello d’Alba. Giovedì 19 luglio e venerdì 20 luglio si è infatti tenuto l’evento conclusivo del percorso che ha visto coinvolti i ragazzi del “Fante”, centro di aggregazione giovanile del paese.
Ringraziamo Ivan Rosso e l’amministrazione comunale, l’educatrice Irene Lattarulo, la proloco, i ragazzi che hanno preso parte al percorso d’inchiesta e naturalmente tutti coloro che hanno partecipato alle due serate dell’evento.
Evento del 19 luglio a
Monticello d'Alba
Il cinema all’aperto nel Cortile del Fante
La prima serata dell’evento ha visto come protagonista la forma d’arte del cinema. Dopo cena, momento conviviale preparato da tutto lo staff dell’Estate Ragazzi di Monticello, tutti i presenti hanno preso posto nel cortile per assistere alla proiezione del film “Moonrise Kingdom – una fuga d’amore”, commedia del 2012 diretta dal Wes Anderson. Un film coinvolgente e intenso che racconta con grande tenerezza la fuga d’amore di due ragazzi, il primo amore, le prime ribellioni nei confronti del mondo adulto; Anderson mette in luce quel passaggio della vita in cui non ci si sente più bambini, ma d’altro canto ancora non si è adulti. È stato proprio questo il tema sorto dal lavoro di inchiesta ludica portato avanti dai ragazzi delle medie, tema che hanno tradotto in un corto dal titolo “Non sono più un bambino!?”, proiettato in apertura al film di Anderson
Evento del 20 luglio a
Monticello d'Alba
Il Fante in musica
Ritirati schermo e proiettore, l’evento del venerdì, organizzato dai ragazzi del gruppo giovani del Fante, ha visto scendere in campo la musica, con un susseguirsi di dj in consolle. Ad aprire la serata è stato dj Neek, giovane dj locale, seguito dai Vicol Thanks e da Carolina Roggero. La musica è stata la forma d’arte scelta dai giovani del Fante per dar vita ad un evento che coinvolgesse coetanei del paese e dei comuni limitrofi, e che permettesse di promuovere il Fante come luogo di incontro, di relazione e di proposta culturale/artistica. L’inchiesta promossa dai giovani delle superiori aveva infatti messo in luce questo aspetto: la voglia di mettersi in gioco in prima persona nell’organizzazione di attività ed eventi rivolti ai giovani cittadini, i quali si sa, nei piccoli centri abitati, vedono spesso ridotte le proprie possibilità.
Evento del 7 settembre a
Monticello d'Alba
Venerdì 7 settembre il Fante, centro di aggregazione giovanile del comune di Monticello d’Alba, ha ospitato il terzo e ultimo appuntamento in programma nell’evento organizzato con i ragazzi e le ragazze del comune.
Dopo il cinema all’aperto e la serata di dj set tenutisi nel mese di luglio, il pomeriggio di settembre ha visto protagoniste la giocoleria e la streetart.
Laboratorio di giocoleria
Il laboratorio di giocoleria, tenuto da Sara Passerini e Nicola Cazzalini di Teatroallosso di Crema, ha coinvolto una quindicina di ragazzi. I professionisti hanno viaggiato dalla Lombardia fino a Monticello a bordo di un camper particolare, che contiene meraviglie di ogni tipo e che permette di trasformare piazze, strade e cortili in scuole di circo a cielo aperto. Dopo un primo momento di riscaldamento i professionisti hanno accompagnato i ragazzi nella scoperta di alcuni strumenti della giocoleria come palline, cerchi, clave e piatti cinesi, usati singolarmente ma anche attraverso scambi a coppie e giochi in gruppo. Oltre alla giocoleria i ragazzi hanno potuto fare alcuni esercizi di acrobatica e nel pomeriggio esercizi di equilibrismo sulla sfera, sulla slackline e sui rolla-bolla.
Laboratorio di streetart
Il laboratorio di streetart ha coinvolto sei ragazzi/e ed è stato tenuto da Massimiliano Fabbri, pittore ed educatore che lavora presso il Museo civico Luigi Varoli di Cotignola, in provincia di Ravenna.
Dopo una piccola lezione sulla storia dell’arte murale e della streetart, i ragazzi sono stati coinvolti in un laboratorio di disegno dal vero, di ritratto di un compagno o una compagna. Non è stato facile per loro disegnare senza la possibilità di usare la gomma per cancellare, spogliandosi del timore del giudizio sulla propria opera, e soprattutto guardandosi, guardandosi veramente, guardandosi negli occhi. Nel pomeriggio i volti disegnati sono stati trasportati su pannelli di legno, attraverso una pittura in bianco e nero veramente suggestiva: i volti dei ragazzi, grandi, potenti, espressivi su quei pannelli di legno si raccontano, si affermano e dicono “io ci sono”.
Conclusi i laboratori, si è rimasti ancora insieme, qualcuno ha improvvisato una partita a pallone, altri hanno continuato ad esercitarsi con i vari strumenti della giocoleria, improvvisando piccoli spettacoli circensi, altri ancora infine si sono presi un gelato o qualcosa da bere e si sono messi all’ombra del camper a chiacchierare. L’entusiasmo era ancora nell’aria, e nonostante la stanchezza e i primi genitori che arrivavano, non si voleva proprio andare a casa.