Territorio di

Alba

Negli ultimi 2 anni, attraverso il nostro metodo e in collaborazione con il CAM Vides 2000, abbiamo potuto lavorare all’interno delle attività post-scolastiche rivolte alle bambine e ai bambini delle scuole elementari del quartiere Moretta di Alba. Come sempre abbiamo potuto riflettere sulla loro capacità di essere cittadine e cittadini, del prendersi cura in maniera solidale del contesto in cui vivono. E’ emerso che l’area verde, a pochi metri dalla scuola elementare, è vissuta come il centro delle loro dinamiche collettive, spazio riconosciuto di giochi e relazioni. Uno dei riferimenti proposti per dare corpo a questa vocazione comunitaria è stato quello di Elzéard Bouffier, protagonista del racconto dello scrittore provenzale Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi” da noi riproposto e raccontato ai ragazzi con il metodo Kamishibai. Per questo motivo ieri abbiamo chiesto all’amministrazione albese la rinominazione di questi giardini a “Elzéard Bouffier” simbolo del rispetto verso l’ambiente, amore attivo verso la natura, solidarietà, costruttore di pace, rispetto all’attuale intitolazione “G. Varda” comandante e generale di divisione durante l’aggressione militare italiana all’Etiopia.

Durante questo periodo di isolamento forzato, il legame dei bambini e delle bambine a questo luogo di comunità si è ulteriormente accentuato, come si può magnificamente notare in questo bellissimo video “Il parco siamo noi”.
L’8 Giugno abbiamo organizzato con i ragazzi e le operatrici del CAM un corteo, composto da musica, animazione teatrale e giocoleria, per riportare in strada la voce dei bambini del Cam Vides 2000. “Il Parco Siamo Noi” – Corteo per rinominare i giardini, in chiave antimilitarista e pacifista, a “E. Bouffier”. Con la partecipazione di Bingo, Collettivo Scirò ed Elisabetta bernocco (foto: 41-42-43-44-45-46-47)

Oggetti Culturali

Gruppo informale di Alba

Raccontiamoci col RAP

Abbiamo passato 4 ore insieme e con la tecnica del racconto personale, dell’ascolto della musica e della scrittura abbiamo realizzato il nostro testo rap. Ci siamo interrogati su chi siamo, quali sono i luoghi di incontro dei ragazzi di questa provincia (la scuola, i concerti, le manifestazioni), le aspettative (saremo dei semi che fioriranno), il futuro e il mondo del lavoro; arrivando a tratteggiare l’identità collettiva di un pezzo di generazione di ragazzi e ragazze di provincia alla ricerca di un proprio spazio e ruolo nella società. Nel testo rap emerge, con un linguaggio giovanile tipico della nuova generazione, una certa capacità critica, una coscienza ambientale, amore per la musica e le espressioni artistiche come possibilità di comunicazione.

Ci siamo incontrati a scuola
ai punkreas, al 25 aprile
a smerdare vinum
(per dirla in linguaggio giovanile)
ci siamo incontrati al Friday
al concerto dei Verdena
ci siamo riconosciuti
anche se c’era la sala piena
siamo minorenni,
poeti pittori pure un po’ pazzarelli
siamo tutti fratelli
e ci facciamo tra di noi a brandelli
siamo potesse streghette psicologhe
vogliamo prenderci cura
per smettere di avere paura
l’anima umana è l’unica cosa che dura
in questa Alba rossa piena di aspettative
ci vediamo in un futuro senza cose cattive
in quest’Alba che ci annebbia gli occhi
la infestiamo come pidocchi
in questo paese dei balocchi
la riempiamo di alberi
lanciando i nostri semi
che fa troppo freddo
e ci sono problemi
tanta droga, presi male
e ogni tanto spunta anche
una testa di maiale
la Zona H sembrava una baracca
a parte la nostra Marghe polacca
ci rifugiamo nella sala
a fare un bel festone
e in coro cantiamo
qui non ci prende il padrone
facciamo mostre di quadri slam di poesie
andiamo ad abitare queste scuderie
fondiamo la statua di Govone
e forgiamo l’autorganizzazione
nello skate park scriviamo un manifesto
per crearci da soli un pretesto.

Rap

Militant A (Luca Mascini)

Alba

Nei mesi di marzo e aprile il furgoncino di Cultura in Movimento ha raggiunto le classi IV A – B – D della scuola Primaria Umberto Sacco di Alba, coinvolgendo così circa 70 bambini in un laboratorio volto a riflettere sui luoghi significativi del proprio quartiere; come vedo il mio quartiere? Come lo vivo? Con chi? Quali sono gli spazi significativi per me? Queste le domande che hanno guidato il lavoro dei bambini.

Primo incontro

La mappa del nostro quartiere

In ogni classe si è partiti quindi dalla rappresentazione del quartiere attraverso il disegno di mappe personali, condivise e discusse con i compagni con l’obiettivo di arrivare a produrre una mappa collettiva sottoscritta da tutti i bambini della classe.

Secondo incontro

A spasso sul furgoncino rosso

Nel secondo incontro i bambini hanno visto la mappa collettiva trasformata in un plastico di cartone in 3D e hanno conosciuto di persona il furgoncino rosso di Cultura in Movimento; hanno immaginato di essere gli autisti del furgone in giro per il quartiere con un compito ben preciso: scegliere in che luogo portarlo, perchè proprio lì e soprattutto per promuovere quale cambiamento in quel luogo? Dal lavoro di gruppo sono sorte bellissime storie che riportiamo qui di seguito.

Terzo  incontro

Il quartiere a fumetti

L’ultimo incontro ha visto la presenza di un ospite speciale, Alberto Cornero, che ha aiutato i bambini a tradurre il proprio racconto in fumetto.

I bambini hanno dato libero sfogo alla fantasia trasformando il furgoncino in un aeroplano, un sottomarino, una trivella…il furgone ha volato in cielo e anche oltre andando sulla luna, ha nuotato nel Cherasca, ha viaggiato sottoterra.

Ma compagna di viaggio della fantasia è stata anche una sorprendente consapevolezza dei bambini, consapevolezza del territorio e dei suoi bisogni che le storie e i fumetti riportano con grande forza.

Tra i luoghi scelti dai bambini ci sono: la scuola Umberto Sacco, l’oratorio della Moretta, il centro sportivo Paolo Brusco, il Centro Ferrero, il Cinema Moretta e i giardini del Palazzetto dello Sport.

Queste le riflessioni alla base dell’evento conclusivo che si terrà giovedì 1° giugno; la cultura ci aiuterà ad avvicinare questa tematica non solo attraverso le parole, ma anche attraverso il linguaggio del corpo, le immagini e il gioco… teatro, fumetto, cinema e musica animeranno Santa Margherita e Moretta dal pomeriggio fino a sera.

Storie della classe IV A

Gruppo 1

Noi siamo il gruppo 1 della classe IV A.
Partiamo dalla scuola U.Sacco e andiamo col furgoncino fino all’oratorio. Arrivati prepariamo un teatro per far divertire le persone e per fargli imparare nuove storie. Portiamo qua il furgoncino perchè qui si riuniscono tanti bambini e per far loro conoscere nuove cose. Con il furgoncino gli facciamo imparare l’arte del teatro.

(Matilde, Sofia, Nicolò, Francesco, Ivan. Cristian, Luca, Arianna)

Gruppo 2

Siamo usciti dalla scuola alle 16.30 e con il nostro camioncino andiamo all’oratorio Moretta. Organizziamo il teatro per tutte le persone che vogliono partecipare. Questo spettacolo è per tutte le persone che di solito non vanno a teatro.
In oratorio ci sono molte attività ma non il teatro; quello che cambia è anche che noi siamo gli organizzatori del progetto.

(Adele, Simone, Luca, Gaia, Giorgia, Dsyku, Lara)

Gruppo 3

Buongiorno, noi siamo il gruppo 3 della IV A dell’Umebrto Sacco. Saliamo sul furgoncino rosso di “Cultura in Movimento”, partiamo per l’oratorio per giocare a calcio, pallavolo, palla prigioniera, basket e ascolteremo della muisca e suoneremo. Poi andremo in piazzetta moretta, dove guarderemo un film all’aperto. Troveremo un bello spazio all’aperto e se fa brutto c’è anche un posto al chiuso! Ci diverteremo fuori dalla scuola e respireremo aria fresca.

(Adele, Simone, Luca, Gaia, Giorgia, Dsyku, Lara)

Storie della classe IV B

Gruppo azzurro

Il gruppo azzurro ha deciso di portare il furgoncino di Cultura in Movimento al Centro Riabilitazione Ferrero. Porteremo il cinema e la musica, cercando di portare allegria, serenità e conoscenza. Abbiamo scleto proprio il Centro Ferrero per regalare un pomeriggio indimenticabile alle persone che sono ricoverate lì. Se la festa piacerà potrà diventare un appuntamento fisso per tutta la comunità.

(Martina, Ivan, Sara, Alice, Beatrice, Antonio, Francesco, Mehdi, Alessandro)

I gialli

Il nostro gruppo, i Gialli, ha deciso di portare il furgoncino di “Cultura in Movimento” al campetto Paolo Brusco, per portare la musica alle persone. Questa scelta l’abbiamo fatta perchè così tutte le persone, anche quelle che non frequentano il campetto, possono divertirsi e stare insieme. Portando la musica al campetto si possono conoscere persone nuove, anche quelle che vengono da altri luoghi. Se si decidesse di organizzare una partita con la muisca questo toglierebbe la competizione e lascerebbe lo spazio al vero senso del gioco.

(Simone, Benedetta, Camilla, Anbra, Ale, Tommaso, Gabriele, Giovanni)

Gruppo tedeschi

Il nostro gruppo ha deciso di portare il furgoncino di “Cultura in Movimento” nel cortile della scuola.
Abbiamo scelto di portare la musica. A noi piace molto e desideriamo farla conoscere di più ai bambini che frequentano la scuola. Vorremmo che la scuola fosse un posto più allegro e felice, dove le persone, grandi e piccoli, si possano avvicinare a questo meraviglioso modo di esprimersi. Ascoltare musica insieme secondo noi può aiutare le persone a creare legami d’amicizia.

(Beatrice, Riccardo, Filippo, Daniel, Mattia, Cappello, Chahinaze, Tabita)

Storie della classe IV D

Gruppo A

Noi siamo il gruppo A. Vogliamo portare il nostro camioncino al palazzetto dello sport e fare teatro all’aperto. Il teatro ha sempre un messaggio da trasmettere ed esprime delle emozioni diverse. Quando vedi il teatro all’aperto ti senti libero. E’ bello giocare, ma anche fermarsi tutti insieme a pensare stando un pomeriggio insieme agli altri. Se io ho giocato a basket e ho perso sono un po’ triste, esco e mi posso sentire felice con gli altri!

(Renald, Leonardo, Francesco, Elena, Leonardo C., Lorenzo, Michela)

Gruppo B

Con il furgoncino trivella di “Cultura in Movimento” del nostro gruppo B ci rechiamo nel cortile della scuola per portare la musica per animare la scuola con una grande festa e l’arte cinematografica per educare con filmati formativi e divertenti. Abbiamo scelto la scuola perchè la frequentiamo tutti i giorni ed è un luogo molto importante, ma vorremmo attività un po’ diverse! Attraverso questa festa girerebbe voce dell’accaduto e la scuola diventerebbe un punto di riferimento per tutta la comunità e non solo per i bambini.

(Cristiana, Andrea, Domenico, Vittoria, Giulia, Estera, Giorgio)

Gruppo C

Il gruppo numero tre con il camioncino volante di “Cultura in Movimento” va al palazzetto dello sport e porta la musica, perchè quando ci sono le partite c’è sempre tanta gente ma non c’è mai musica. Se portiamo la musica diventiamo felici e diamo incoraggiamento ai giocatori. Dopo questa festa il palazzetto dello sport potrebbe ospitare più spesso eventi musicali per tutta la comunità.

(Alice, Pietro, Arianna, Alexandra, Alessia, Tommy, Stefano, Kevin)

Alba

A inizio marzo il furgoncino di Cultura in Movimento si è spostato ad Alba, nei quartieri di Santa Margherita e Moretta. Qui ha incontrato alcuni giovani e adulti del territorio che, nel corso dei due mesi successivi

hanno preso parte al progetto, facendosi soggetti promotori di una piccola inchiesta sul territorio di riferimento e organizzatori di un evento itinerante per le vie dei due quartieri.

Fase 1

Sperimentazione dell’inchiesta e condivisione di storie

Come già era successo a Corneliano e Piobesi, in un primo momento il gruppo di lavoro ha sperimentato su di sé l’inchiesta.

Attraverso la compilazione di un questionario e la condivisione con il gruppo di una “storia di comunità” i partecipanti hanno potuto riflettere su come vivono la propria comunità, come si vedono nel proprio contesto di vita, come stanno.

Fase 2

L’inchiesta nel quartiere

In un secondo momento, proprio grazie all’azione delle persone coinvolte nel gruppo di lavoro, l’inchiesta è stata portata nei quartieri, fra la gente e ha dato voce direttamente ai cittadini, coloro che quotidianamente vivono, agiscono e subiscono il territorio.

Una volta raccolti tutti i questionari si è passati ad una fase di analisi degli stessi per estrapolare i temi di maggior interesse dei cittadini.

Fase 3

Temi emersi e traduzione in forma artistica

In una terza fase i partecipanti hanno potuto riflettere sulle tematiche emerse con maggior forza dai questionari e dalle storie. Diversi sono i temi emersi dall’inchiesta, dalle riflessioni sugli spazi pubblici e di aggregazione (bisogno di spazi pubblici e gratuiti), alle problematiche legate al mondo del lavoro (precarietà e incertezza del futuro), alla difficoltà nelle relazioni (familiari, amicali, tra concittadini).

Molte tra le suggestioni raccolte possono essere ricondotte a un tema che possiamo definire Trasversale e che è quello che il gruppo ha deciso di approfondire e condividere con la comunità nell’evento conclusivo del percorso: è emersa la necessità di avere maggiori occasioni di incontro e di scambio, spazi dove incontrarsi per dialogare, luoghi che favoriscano il dibattito e il confronto. Una comunità non è forse quella che permette di affrontare insieme problematiche, di confrontarsi su tematiche difficili, complesse e a volte anche scomode? Una Comunità non è forse quella che non si nasconde dietro a tabù, paure e censure, ma che si apre al dialogo per crescere? Una Comunità non è forse quella che è in grado di porsi in un’ottica critica rispetto a ciò che vede, sente, vive?

Alba