10 RIGHE O POCO PIÙ

Che fosse un progetto con una marcia in più lo si intuiva già quando alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, ad aprile di quest’anno, abbiamo conosciuto Alberto Contu che ci ha raccontato di Cultura in Movimento, dei suoi obiettivi e di come è nata l’esigenza di portare avanti questo progetto.

Un percorso con “idee che partono dal basso”, ma le idee che partono dai bambini non sono mai “dal basso”, anzi, credo che per raggiungere la “loro altezza” – quella dei bambini intendo – si debba fare consapevolmente un passo indietro, responsabile e coraggioso.

Alberto è venuto fino a Bologna per stanarci e per proporci di lavorare in tutta libertà con le storie e con il fumetto insieme a un gruppo di bambini che avevano scelto di conoscere più approfonditamente il fumetto, perché incuriositi, perché si tratta di un mezzo popolare e diretto, accessibile a tutti, perché coniugando disegno e scrittura si possono dire moltissime cose.

E le classi di Alba, i 75 bambini che abbiamo avuto la fortuna d’incontrare, di cose ce ne hanno raccontate a bizzeffe!

Tutti radunati in un anfiteatro, in un caldissimo pomeriggio che aveva il sapore già di vacanza, i bambini e le bambine, le maestre e i ragazzi che portano avanti il progetto Cultura in Movimento ci ascoltavano mentre con Alessandro (in arte Martoz) venivano lette e proiettate su grande schermo le tavole della sua ultima storia a fumetti, La mela mascherata.

Ad ogni interruzione di racconto si levava nella stanza un dissenso all’unisono, ma era solo il preludio di una furente sessione di disegno che faceva aumentare ancora di più la temperatura e che chiedeva ai bambini di inventare il passaggio successivo della storia utilizzando solo foglio, matita e una buona idea, la loro.

E’ così che dalla torre degli Acuti della Contea di Cotignork venivano ora scagliate pizze, fette di torta o i più autoctoni tartufi, anziché i romagnolissimi tortelli, o che all’interno del vagone vuoto del treno fantasma sul cui tetto è appollaiata l’introvabile mela mascherata, non si scopre una temibile fattucchiera, ma un coniglio equilibrista che fa il giocoliere con l’ambito frutto. Nuovi spunti per una nuova storia con nuovi personaggi che vivono nuove avventure.

Abbiamo respirato aria di novità insomma, di cambiamento perché è questo il punto focale del progetto: cambiare si può, bisogna avere il coraggio di esporsi, di portare avanti la propria idea senza avere paura. Lontano da quella che sembra essere la tendenza pericolosamente in espansione dall’isolamento digitale, il potere socializzante aggregativo si stringe intorno ad attività culturali scelte insieme e da poter vivere insieme. Ed è proprio il potere aggregativo che fa riscoprire a Lucia il coraggio di ribellarsi a chi la vorrebbe esiliata in un angolo di mondo (forse anche perché donna!), che Zanzi si fa portavoce della ribellione guidato da misteriose forze che indicano la strada da seguire per operare “dal basso” andando ad arrampicarsi su su, fino in cima alla torre per osservare “dall’alto” e guardare il mondo da un altro punto di vista.